lunedì 15 dicembre 2014

Le Pasticelle di Natale


Natale in casa Lenzi (no, non è un remake della celebre commedia di Eduardo) non si riesce a festeggiare se non vengono preparate centinaia di "pasticelle" da regalare ad amici e parenti, ma soprattutto da sbranare in famiglia. Da un paio di anni mio suocero Eduardo, (non quello della commedia, un altro) ringrazia di cuore gli ingegneri della Kenwood per aver realizzato (e me per averlo comprato) il passaverdure da montare nella planetaria. Perché fino a qualche anno fa era lui a dover passare a mano chili e chili di castagne lesse. Per tutto il periodo delle feste sembrava Popeye, ma da un braccio solo... poi si sgonfiava e tornava ad avere il regolamentare fisico da ragioniere.

Dovete incominciare almeno un paio di giorni prima per dar modo al ripieno di raffreddarsi e maturare. Mi raccomando!

Ingredienti per 70 Pasticelle circa

Ripieno:
500 g di castagne lesse
500 g di cioccolato fondente
175 g di zucchero
la buccia di 4 mandarini, grattugiata
250-300 ml di caffè (circa 12 tazzine)

Sfoglia:
1.5 kg di farina, io ho usato la Miracolo del Molino Grassi
120 g di zucchero
300 ml di olio d'oliva
150 ml di brandy
400 ml (circa) di vino bianco o vermouth

Lessate le castagne in abbondante acqua fredda, potete usare sia quelle fresche, sbucciate, che quelle secche o anche congelate. Non vi preoccupate della pellicina, verrà via, dopo, con un po' di pazienza. Passatele al passaverdure per avere una purea farinosa, molto sottile quasi impalpabile, motivo per il quale vi sconsiglio mixer e frullatore, Ottenuto lo sfarinato aggiungete la buccia di mandarini, lo zucchero e il cioccolato fuso a bagnomaria e impastate con il caffè caldo per ottenere un impasto morbido e compatto. Lasciate raffreddare, poi sigillate il contenitore e mettete a maturare in frigo.

La sfoglia deve essere preparata al momento, non deve riposare e deve essere conservata, durante la lavorazione in un contenitore ermetico onde evitare che si secchi.
Miscelare la farina con lo zucchero e versare a filo l'olio seguito dal brandy. Aggiungere il vino fino ad ottenere un impasto grezzo e sodo, al tatto deve essere setoso e non duro, ma comunque compatto.
E' arrivato il momento di tirare fuori la sfogliatrice o, se volete, il matterello: sarà un lavoraccio con quest'ultimo, vi avviso! Tutto quello che rimane da fare adesso è di raffinare e sfogliare l'impasto, quindi: stendere, ripiegare, stendere, ripiegare e ancora stendere, ripiegare e stendere fino ad avere una sfoglia liscia dello spessore di 1 mm. Lo spessore può variare secondo il vostro gusto: più spesso si avrà un prodotto finale più morbido, più sottile e aggiungerete la croccantezza alle vostre pasticelle.
Stesa la sfoglia andrebbe poi coppata con l'apposito attrezzo, ma è possibile farlo anche con un tagliapasta rotondo da 10 cm, si deposita al centro una piccola noce di ripieno e si chiude con un un'altra sfoglia, aiutandosi con un po' di albume di uovo, e cercando soprattutto di far uscire tutta l'aria, onde evitare inaspettate "esplosioni" durante la frittura. Secondo tradizione andrebbero decorati con i dentini, che possono essere incisi con un coltellino a punta e ripiegandoli alternati a quelli dritti... guardate le foto che è meglio... Tutti gli scarti possono (e devono) essere reimpastati per tirare fuori altra sfoglia, fino al consumo di tutto il ripieno, a questo punto gli avanzi possono essere interpretati come frappe o anche come struffoli, che, se ben cavati, si gonfieranno a meraviglia.
Friggere poche pasticelle per volta, in olio di semi caldo, ma non fumante e decorare, una volta freddi, con zucchero a velo. Se avete la bocca d'amianto (e lo stomaco pronto a tutto) assaggiatene uno caldo, goduria enorme ma con possibili effetti... ehm... "indesiderati" se ne abusate. :D

Con questa ricetta, io e tutti gli Apprendisti Pasticcioni, vi auguriamo un Buon Natale!


Un grazie sentito a mia suocera Teresa, per la ricetta e per aver speso 2 ore del suo tempo a pasticciare con me (mi ha fregato il grembiule però...)

Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Grassi

domenica 14 dicembre 2014

Pan di Kronos con salsiccia e friarielli

 
E' difficile ricominciare a scrivere dopo tanti mesi di stop, quindi mi scuso se non avrò la verve alla quale vi eravate abituati. Se vi state chiedendo come mai c'è stata questa lunga pausa, beh questo è un altro discorso: impegni lavorativi e casalinghi e dopo alcuni "avvenimenti" poca voglia di dedicarmi al blog. Ma lasciamo da parte questo discorso e dedichiamoci alla ricetta!
Si ricomincia grazie a Valentina Venuti e al Molino Grassi che danno ai foodblogger l'opportunità di provare le loro nuove farine della linea QB.
A me è toccata la Kronos e devo dire la verità... ne sono entusiasta! Ne ho tirato fuori un pane un po' particolare, dal sapore amarognolo come piace ai "mangiafoglie"

Ingredienti:
500 g di farina QB Kronos del Molino Grassi
400 g di acqua
2 g di lievito di birra secco
1 cucchiaino di malto d'orzo
10 g di sale
200 g di pasta di salsiccia
200 g di frijarielli già saltati.

Per prima cosa preparate i frijarielli e la pasta di salsiccia come descritto qui: Pizza Ripiena: Salsicce e Frijarielli e lasciate raffreddare. Nel mentre dedicatevi al pane.

Areate quasi tutta la farina (conservatene un cucchiaio) nella ciotola e versate, mentre la foglia gira, circa 340 ml di acqua. Assicuratevi che tutta la farina sia idratata, fermate l'impastatrice e coprite con un canovaccio. Lasceremo in autolisi per circa 1 ora.
Dalla restante acqua versate 2 dita in un bicchiere e scioglietevi il sale, tenete da parte per ora.
Versate l'acqua che vi è avanzata in una ciotola, scioglietevi il malto e il lievito di birra secco e, mescolando, il cucchiaio di farina tenuto da parte. Sigillate con pellicola e lasciate il tempo al lievito di attivarsi.
Non appena si presenterà della schiuma sulla superficie, il lievitino è pronto per essere incorporato all'impasto, quindi rimettete in moto l'impastatrice, con il gancio stavolta e versate il lievito riattivato.
Lavorate l'impasto fino a completo assorbimento e dopo un paio di minuti terminare con il sale.



Incordate bene l'impasto e solo allora procedete con l'inserimento dei frijarielli sminuzzati e della salsiccia. Quando saranno ben distribuiti, arrotondate con un tarocco (sarà un po' appiccicoso, ma non troppo) e mettete a riposare.
Io ho optato per il frigo, anche a causa del poco tempo a disposizione, ma soprattutto per far maturare un po' i sapori: riposo in frigo 20 ore circa e a seguire ulteriori 2 ore per farlo acclimatare.
Non appena ha raggiunto la temperatura ambiente l'ho sgonfiato e formato con due serie di pieghe a 3, arrotondandolo per poi arrotolarlo per infilarlo in un banneton per terminare la lievitazione a temperatura ambiente (circa 2 ore).
Nel frattempo ho preriscaldato il forno a 270° con dentro un bel pentolone di ghisa: ebbene si, mi piaceva l'idea di ritornare un po' agli albori e cuocerlo in pentola. Appena l'impasto ha raggiunto il punto di lievitazione ottimale l'ho scaraventato nella pentola (ma con delicatezza eh!) chiuso con il coperchio, sempre in ghisa, e rimesso in forno abbassando la temperatura a 250°
Dopo 20 minuti ho scoperchiato e ho lasciato cuocere altri 40 minuti a 220°, gli ultimi 10 a spiffero.
Dopo essermi accertato, bussando sul fondo, che fosse cotto l'ho lasciato in piedi nel forno per farlo asciugare ancora un altro po'... e poi non ho resistito e l'ho aperto. Per il sapore vi dovete fidare di me, ma era lievemente amaro, grazie ai frijarielli, così come volevo, l'aspetto potete vederlo dalle foto. E' rimasto morbido per una settimana, non ha nemmeno accennato ad asciugarsi, poi è finito... non so dirvi se si sarebbe mantenuto morbido ancora ;)




Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Grassi



venerdì 8 agosto 2014

Pizza al piatto con autolisi, biga e tuorlo

Lunga pausa, per un nuovo esperimento!

Avevo bisogno di tempo, una pausa di riflessione. Così, ho voluto staccare la spina, allontanandomi da tutto, lievitati compresi, non avevo la testa da dedicare a nuove sperimentazioni. Poi, all'improvviso, l'irrefrenabile voglia di pizza, una buona pizza italiana, mi ha portata a riprendere in mano nozioni e strumenti. È bastato un "quasi quasi preparo l'impasto della pizza", detto in confidenza a Gigi, per iniziare uno scambio di proposte alternative. L'idea è partita da Gigi che ha suggerito di preparare un'autolisi da far maturare in frigorifero una settimana ed una biga da aggiungere in seguito. Avendo visto, una sera, una puntata di "Piacere Pizza" di Antonino Esposito, dove aggiungeva un uovo all'impasto, ed essendo curiosa di provare, ne ho parlato con Gigi ed insieme, siamo arrivati alla ricetta finale. Devo ammettere di essere stata indisciplinata e di aver agito di testa mia in alcune fasi, ma il risultato è stato più che soddisfacente.

Ingredienti autolisi:

200 g di farina 0 
200 g di acqua

Ingredienti biga:

300 g farina
2 g lievito di birra compresso
132 g di acqua

Ingredienti impasto finale:

autolisi
biga
un tuorlo
10 g di sale
3 cucchiai d'olio

Procedimento:

Iniziate con l'autolisi. Mettete la farina e l'acqua in un contenitore capiente e mescolate bene con un mestolo di legno, fino ad amalgamare gli ingredienti. Coprite il contenitore con pellicola alimentare e lasciate riposare un'oretta prima di porlo in frigorifero. Dimenticatevene per 48 ore.

Procedete con la biga, il giorno dopo aver preparato l'autolisi. Impastate la farina, il lievito e l'acqua fino ad ottenere un impasto compatto. Non preoccupatevi se lo vedrete poco idratato e manipolabile, questa consistenza sarà giusta per compensare la fluidità dell'autolisi. Mettete l'impasto in un contenitore, copritelo con pellicola alimentare, lasciatelo lievitare un'ora a temperatura ambiente, prima di porlo in frigorifero per circa 12 ore.

Impasto finale. Trascorse le ore di riposo di autolisi e biga, ponete l'autolisi nella macchina del pane o nella planetaria, avviate il programma, aggiungete a pezzetti la biga e fate incordare (ci vorrà un pò di tempo, io ho dovuto avviare due volte il programma impasto della macchina del pane). Vorrei precisare che ho usato entrambi gli impasti, autolisi e biga, freddi, appena tolti dal frigorifero, secondo me, in questo modo, si evita il surriscaldamento dell'impasto con l'eventuale rottura della maglia glutinica. Una volta che autolisi e biga si sono amalgamati bene e che l'impasto si è incordato, aggiungere, poco per volta, il tuorlo d'uovo leggermente sbattuto. Una volta che tutto il tuorlo è stato assorbito, aggiungere il sale ed infine l'olio, sempre poco per volta.
Terminato il programma, trasferire l'impasto in un contenitore e lasciarlo puntare all'aria per 15 minuti. Trascorso il tempo, riprendere l'impasto e rilavorarlo. Rimetterlo a puntare per altri 15 minuti, rilavolarlo e rimetterlo a puntare per altri 15 minuti, sempre all'aria, senza coprirlo. Successivamente, dividerlo in panetti, io ne ho fatti 4 da circa 210 g l'uno. Pirlare i panetti, spennellarli con pochissimo olio e metterli tutti in contenitore leggermente unto d'olio. Coprire il contenitore con pellicola alimentare, lasciare lievitare un'ora a temperatura ambiente, poi porre in frigorifero per circa 9 ore. Un'ora prima di stendere la pizza, tirare fuori i panetti e lasciarli ambientare a temperatura ambiente. Scaldare il forno al massimo della temperatura, meglio se per un'oretta. Infarinare bene il piano di lavoro e la superficie del panetto e stendere assotigliando il centro e lasciando il bordo più ciccioso. Condire con salsa di pomodoro, salare leggermente, condire a piacere, mettere la mozzarella ed infornare al massimo della temperatura per circa 7 minuti.



Il piacere di questa ricetta non è stato solo il risultato ottenuto da una pizza dal gusto eccezionale, ma dal fatto che un'amica, Monica, ha voluto replicare ottenendo dei risultati sorprendenti, migliori dei miei, per questo le ho chiesto di poter pubblicare le sue foto! Ciò che vedrete vi invoglierà a provare, sicuro al 100%!!! ;)


Buon appetito!

Manù


giovedì 12 giugno 2014

Ravioli Verdi alla Ricotta

Ricetta, foto e introduzione di Giacoma Vitale.
E pensare che non amo tantissimo la ricotta, soprattutto nei dolci...e allora perché non provare qualcosa di salato? proprio quel giorno avevo preso al mercato una di quelle piantine di basilico dal profumo d'estate e … perché no?

Basilico e ricotta, mi pare un connubio perfetto :)

Con queste dosi mi son venuti circa 70 ravioli medi

Per il ripieno:

400 g di ricotta fresca
1 tuorlo
50 g di grana (regolarsi secondo il proprio gusto)
sale, pepe, noce moscata

Per la sfoglia:

100 g di farina 00
50 g di semola di grano duro
1 uovo
una decina di foglioline di basilico

Per il condimento:

pomodorini tipo datterino
aglio, olio d'oliva, sale, basilico
pinoli, grana

Per il Ripieno: il giorno precedente mettere la ricotta in frigo in un colapasta a perdere il siero; l'indomani unire alla ricotta ben asciutta il tuorlo, il grana, salare, insaporire con pepe e noce moscata e mettere qualche ora di nuovo in frigo.

Per la Sfoglia: frullare le farine con il basilico, impastare con l'uovo fino ad ottenere un impasto liscio, fare a palla e far riposare per circa mezz'ora avvolto in pellicola; dopo il riposo tirare una sfoglia sottile (io con l'aiuto di Nonna Papera ;) ).
Per formare i ravioli: con un coppapasta ricavare dalla sfoglia dei cerchi (io li ho fatti di circa 6 cm di diametro), mettere al centro di ognuno il ripieno di ricotta, eventualmente aiutandosi con un sac a poche, quindi chiuderli premendo bene i bordi; poggiare i ravioli via via su un vassoio cosparso di farina.
Per il Condimento: in una casseruola riscaldare dell'olio d'oliva con uno spicchio d'aglio privato della buccia e tagliato a metà; togliere l'aglio e unirvi i pomodorini tagliati a metà, qualche fogliolina di basilico spezzettata, salare, cuocere a tegame coperto per una decina di minuti.

Cuocere i ravioli in brodo vegetale, scolare e condire col sugo di pomodorini, cospargere con del grana e pinoli tostati e ... buon appetito :)

n.b. io li ho cotti il giorno dopo la preparazione, conservandoli in frigo ben spolverati di semola, coperti con carta forno.

Buon Appetito, Giacoma.

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martedì 27 maggio 2014

Soffici alla Ricotta


Ve la ricordate Alessandra Pagani? Esatto quella "pasticciona" che oltre a fare dei dolci superbi fa anche delle foto molto evocative. Ha colpito ancora. Con la ricotta che è il tema della raccolta, aperiodica e atipica, di questo periodo. Vi lascio alla ricetta, buona lettura!



300 g di ricotta ben asciutta
300 g di farina 00
300 g di zucchero semolato
3 uova intere
1 bustina di lievito vanigliato
scorza di 2 arance e succo di 1 arancia

Setacciare la farina con il lievito. Setacciare la ricotta. 
Montare a spuma le uova con lo zucchero, poi aggiungere piano la ricotta. Profumare con la scorza grattugiata dell'arancia. Aggiungere la farina a cucchiaiate cercando di non smontare il composto .  Aggiungere un po’ per volta il succo dell'arancia (la quantità dipende dall’umidità della ricotta. Bisogna avere alla fine un impasto morbido, non liquido)  
Versare negli stampini o in uno stampo da ciambellone e infornare a 165°C fino a completa cottura da verificare con la prova stecco.
Su alcuni ho messo una piccola glassa fatta con succo di arancia e zucchero a velo, ma sono deliziosi anche solo con zucchero a velo.
Ecco qui, semplici e gustosi

Alessandra

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martedì 6 maggio 2014

Bavette con Asparagi


E' stagione di asparagi! E visto che non solo sono saporitissimi ma hanno anche proprietà depurative cosa c'è di meglio di una ricetta vegetariana (che può benissimo diventare anche vegana) per gustarli al meglio? Lo chef che ci ha suggerito questa ottima ricetta è Francesca Belli di 365GiorniChef che si è prefissata un grande obbiettivo: ricette da realizzare in 30 minuti o meno!



Ingredienti:
320 g di pasta formato bavette
1 mazzo di asparagi gr 400
50 gr di parmigiano grattugiato
30 g di pinoli
1/2 limone
rametti di maggiorana
olio extravergine di oliva
noce moscata
sale

Procedimento:
Porta una pentola d'acqua calda a ebollizione. Intanto, taglia la base degli asparagi, quella legnosa, circa 3 cm almeno, e scartala, quindi lava gli asparagi con cura e legali con dello spago da cucina. Sala l'acqua e tuffaci gli asparagi.  
Cuoci gli asparagi per 6 minuti, scolali con una schiumarola e butta la pasta nella stessa acqua. Se vuoi butta la pasta mentre cuociono gli asparagi, poi comunque li puoi estrarre facilmente. Tieni da parte le punte di asparagi, taglia i gambi e mettili in un frullatore.
Unisci il parmigiano, un cucchiaino di succo di limone, 4 cucchiai di olio, sale e noce moscata, i pinoli e un mestolo di acqua della pasta, non esagerare con l' acqua, piuttosto ne aggiungi se scarseggia!!. Frulla fino ad avere una salsa cremosa.  
Scola la pasta, versala nella terrina con il pesto, aggiungi le punte di asparagi e le foglioline di maggiorana. Mescola bene, per amalgamare gli ingredienti e servi con qualche pinolo.

Buon Appetito!

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lunedì 14 aprile 2014

Quiche Ricotta e Cicorie


Alle volte viene anche a me di essere pigro in cucina (sottolineo in cucina, perché in tutti gli altri campi sono pigro sempre) ma comunque voglio qualcosa di buono e gustoso. Stavolta ho espresso la mia pigrizia con una pasta brisè preconfezionata... e già vi vedo come un sol uomo a urlarmi "PENITENZIAGITE!!!" come il buon frate Salvatore (Ron Perlman) ne "Il Nome della Rosa"... 

giovedì 3 aprile 2014

Pane e Proteine (con mousse di lenticchie e pinoli)

Un nuovo autore, anzi autrice, si unisce a noi per arricchirci di esperienza e deliziarci di bontà. Nat ce la siamo studiata, coccolata e carpita ed eccola con un pane che è tutto un programma. 

Ecco la ricetta di questo pane:

350 g di farine/semola così composti:

  • 180 g farina integrale di farro, 
  • 100 g di semola Cappelli macinata a pietra, 
  • 70g di farina 0

210 g di acqua
100 g di Pasta Madre
1 cucchiaino e mezzo di sale rosa himalaya
1 cucchiaio di olio evo
Una tazza di mousse di lenticchie (lenticchie bollite fino ad asciugare l'acqua di cottura e frullate col mixer, con l'aggiunta di un pizzico di sale)
Pinoli quanto vi pare

E faccio così:
Peso e mescolo le farine verso le 19, aggiungo tutta l’acqua, mescolo e lascio il tutto a riposo per un’oretta scarsa. Aggiungo la PM e impasto a mano per qualche minuto, lascio a riposare ancora e nel frattempo preparo la cena… Dopo una mezz'ora riprendo l’impasto, aggiungo sale e olio, due manciate abbondanti di pinoli e la mousse di lenticchie, impasto e lascio di nuovo a riposare. Dopo cena lo sistemo sulla spianatoia e gli dedico due o tre pieghe a distanza di 40 minuti circa e dopo la serie di pieghe lo sistemo in un cestino da lievitazione ben insemolato, lo lascio in forno spento per tutta la notte… spengo le luci e vado a nanna. Al mattino, dopo 7/8 ore accendo il forno, capovolgo l’impasto bello lievitato su un foglio di carta da forno e inforno a 250 gradi in forno ventilato, e lascio cuocere i primi 10 minuti a 250, poi abbasso a 220 per altri 8/10 minuti, poi altri 8/10 minuti a 200 e gli ultimi 5/10 minuti a 180 gradi… ( se le pagnotte sono più di una il tempo si allunga in genere).




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P.S.: Non dimenticate che anche questo mese raccogliamo ricette! Il tema é: La Tradizione Pasquale!
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mercoledì 2 aprile 2014

Rustigoccioli: Pangoccioli di Farro con Coccolato Bianco

Quasi mi facevo scappare l'occasione! Quando ho letto l'articolo di Valentina sul suo blog ero titubante, non sapevo se partecipare oppure no... non mi sentivo all'altezza. Poi le mie care amiche Rosy e Manù, mi hanno convinto dicendomi che non avevo niente da perdere a partecipare, (faccia e reputazione non le ho mai avute) anzi, mi sarei negato un'opportunità. Così preso il coraggio a 6 mani ho proposto la mia candidatura e sono stato tra i fortunati che sono stati selezionati. Qualche giorno dopo, grazie anche all'aiuto del mio amico Rosario che gentilmente ha recuperato il pacco per me dal corriere, ho ricevuto le tanto agognate farine ed è iniziato il vero momento difficile: che cosa faccio?
Pensa che ti ripensa sono approdato all'idea dei pangoccioli, ma li dovevo fare, come sempre a modo mio: invertiti. Non bianchi con gocce scure ma scuri con gocce bianche. Un po' di brainstorming con Manù e ne è uscita fuori questa ricetta. L'einkorn (farro monococco) dona un retrogusto spettacolare che, maturando, migliora e si fonde con il cacao in qualcosa di unico che non avevo immaginato. Gustosissimo! Non sono solito darmi pacche sulle spalle da solo, ma stavolta rischio la slogatura e lo faccio. Bravo Giggì! In realtà il merito va anche alle farine: quel pizzico di segale, farina tanto amata dai lieviti e che è già addizionata alla manitoba, riesce a compensare la "lentezza" nella lievitazione propria di questa farina naturalmente forte e l'einkorn, farina di farro tagliata con farina 0 di grano tenero si presta a tutti i tipi di interpretazione, dolci e salate, conferendo una rusticità che non da fastidio. Bravi anche voi del Molino Grassi dai!

martedì 1 aprile 2014

Pasta con Sarde e Finocchietto


"A pasta chi sardi" se vieni a Palermo e non la provi o non ti piacciono le sarde o sei uno sfigato ;)
A parte gli scherzi , la pasta con sarde e finocchietto è uno dei piatti principe della tradizione palermitana e come tale preparata in svariati modi di famiglia in famiglia,  anche se a onor del vero spesso le varianti differiscono per mere piccolezze... detto questo non si può dire che quella è più buona dell'altra o che la vera ricetta è una piuttosto che un'altra, ognuno poi propone la propria come la migliore per una questione di gusto o tradizione familiare e tutte le varianti sono da provare almeno una volta :)

lunedì 31 marzo 2014

Le Pardulas di Clelia



Pardulas: Una delizia per gli occhi e per il palato. Una ricetta che Clelia Dessì ha voluto condividere con noi e che capita a fagiolo per il periodo pasquale.
Questi sono dolcetti Sardi squisiti, sono quelli che mi ricordano la mia infanzia. Questa è la ricetta di mia mamma, che io porto avanti negli anni. Da noi si usa prepararle per pasqua, ma ogni occasione è buona…
Il formaggio si può sostituire con ricotta di pecora freschissima e ben sgocciolata, non è la stessa cosa, ma sono buone anche così!

mercoledì 26 marzo 2014

Pizza al trancio

Finalmente!

L'appuntamento settimanale con la pizza ormai è fisso, almeno una volta alla settimana la mangiamo e questo mi da la possibilità di sperimentare metodi, ricette nuove, combinazioni e tecniche. Ero alla ricerca della pizza al trancio, come quella che fanno in una nota pizzeria di Bussero, in provincia di Milano. Ho provato facendo lievitare parecchie ore l'impasto e infornandolo subito, ho provato facendo lievitare parecchie ore l'impasto sia in ciotola che dopo averlo steso in teglia, ma niente, risultati buoni sì, però non quelli che mi ero prefissa. Di solito il giorno della pizza è la domenica. Un giorno mio marito mi chiede pizza per cena...non è domenica e sono le tre di pomeriggio, facendo due conti veloci, ce la posso fare, ma facendo una leggera modifica! ;)
In pratica, avendo poco tempo a disposizione, la mia idea era quella di impastare, lasciare lievitare un'ora, stendere in teglia e lasciare lievitare fino all'ora di cena...

martedì 25 marzo 2014

Tortini alle mandorle e nocciole

Mandorle e nocciole

Perchè accontentarsi solo di un ingrediente quando puoi usarli entrambi? È stato questo il mio pensiero quando ho deciso di preparare questi tortini. Il gusto della nocciola nei dolci mi fa impazzire, quando ne sento l'odore non rispondo più delle mie azioni, figuriamoci se lo si mischia a quello delle mandorle e della cannella!!! 

Ingredienti per circa 12 tortini piccoli:

75 g di farina di mandorle
75 g di farina di nocciole
150 g di zucchero semolato
80 g di burro fuso
50 g di farina 00
3 uova intere
una bustina di lievito chimico
un pizzico di cannella

venerdì 21 marzo 2014

Focaccia con le olive


Da una ricetta di Renato Bosco.
Buongiorno a tutti, mi chiamo Manù e da gennaio 2014 ho un problema in più: Alice! 
Oltre alla caccavellite, all'ossessione delle farine che mi porta a doverle toccare e annusare ogni volta che le vedo, si è aggiunta quella dei programmi messi in onda su Alice Tv. Eh sì, perché da gennaio sono in chiaro, quindi visibili da tutti, senza bollino rosso, un vero oltraggio alla mia serenità mentale!
Approfittando della calma mattutina, i programmi che riesco a seguire di più, in replica, sono Pan per focaccia di Renato Bosco e Accademia di Luca Montersino. Incollata davanti allo schermo in stato catatonico cerco di prendere velocemente appunti e dosi, seguendo passaggi e trucchetti nascosti qua e là. Però poi bisogna mettere in pratica quello che si è seguito, neh! E allora bando alle ciance e mettiamoci in cucina. La focaccia che propongo oggi è quella croccante, con metodo diretto e lunghi tempi di lievitazione. L'unica mia variazione alla ricetta originale di Bosco è l'aggiunta delle olive, che possono essere tranquillamente omesse.

giovedì 20 marzo 2014

Ciambelle dal Kurtőskalács



Era qualche anno fa che io e la mia dolce metà passeggiavamo beati per Praga, città meravigliosa che consiglio a tutti di visitare almeno una volta (ma anche due o tre) nella vita, e mentre si turisteggiava ci fermiamo per assistere allo spettacolo delle figurine animate dell' Orologio Astronomico che allo scoccare dell'ora incanta tutti i passanti. Al termine di questa vera e propria esibizione, giriamo l'angolo incamminandoci verso la Piazza della Città Vecchia e incappiamo in un allestimento di bancarelle: da una di queste, tra le più affollate, si allontanavano delle persone con una faccia beata e un "manicotto" che mangiavano con evidente goduria. Potevo non mettermi in fila? Dopo qualche minuto anche io ho il mio "manicotto" che scopro chiamarsi Kurtőskalács ed essere una specialità ungherese. 'Na goduria!!!

Immagine presa da Wikipedia

Una Lasagna (pluri)Tradizionale


L'Epifania tutte le feste porta via... sarà vero da qualche altra parte, visto che nel mio paesello natio il 15 di gennaio è festa patronale: si festeggia infatti S.Mauro Abate, benedettino, camminatore sulle acque e scaccia-demoni. Ma tralasciando le virtù ecclesiali e focalizzandoci su più terreni argomenti vi devo informare che il giorno della festa patronale è d'obbligo preparare "'a reccia c' 'a ricotta". Ohibò! E cos'è? La vista non vi inganna, trattasi di lasagna, ma non una normale sfoglia all'uovo bensì di una sfoglia più spessa, lunga e sottile, senza uova e con il lato lungo arricciato ('a reccia) riccamente condito, esattamente come la lasagna napoletana di carnevale, solo che da noi si mangia (anche) a gennaio :-D

mercoledì 19 marzo 2014

Pane con semola di grano duro, farina 0 e tipo 1

Ovvero, quando il marito non c'è, i topi ballano!

Ho detto un sacco di volte che ai marocchini non piace la mollica, per questo sono costretta a fare il pane basso quando mio marito è a casa, però quando n c'è, mi sbizzarrisco più non posso lascia do andare a ruota libera la mia fantasia. Questa volta ho voluto mischiare un po' le farine che avevo in casa e questo è il risultato...

Ingredienti:

100 g di semola di grano duro
200 g di farina 0
200 g di farina tipo 1
10 g di sale
6 g di lievito di birra secco
2 cucchiaini di zucchero
350 ml circa di acqua

Procedimento con la macchina del pane:

Mettere nel cestello della macchina del pane le farine, lo zucchero, il lievito e avviare il programma impasto e lievitazione, aggiungendo l'acqua poco per volta, tenendone da parte un po' per quando aggiungerete il sale. Quando la macchina del pane suonerà, aggiungere il sale e l'acqua tenuta da parte. Far continuare il programma, compresa l'ora di lievitazione.

martedì 18 marzo 2014

Mini Muffins... a forma di Fungo


Leggo spesso delle esacerbate monografie (troppo lunghe, dettagliate e complesse per essere definiti semplicemente post o commenti) sulla "corruzione" della blogosfera e in particolare dei foodbloggers, termine che sembra quasi definire più una categoria di sordidi ladri di ricette altrui, disposti a vendere la biancheria della nonna (magari con ancora la nonna dentro) per un click, un like, insomma una qualsivoglia forma di effimero riconoscimento e gratificazione virtuale, piuttosto che di persone appassionate, più o meno competenti in materia e che condividono ricette, proprie, altrui, buone, ottime, eccellenti e meno buone.
Da quando io e Manù abbiamo avviato questo diario virtuale in cui appuntiamo le ricette che ci piacciono e che condividiamo con altri, abbiamo conosciuto tanti altri foodbloggers e abbiamo scoperto che...
... sono persone.
Con alcuni ci si trova bene, con altri meno, con pochi altri per nulla, con pochissimi altri si entra in sintonia. Come con le persone che si incontrano (e ci si scontra) nel quotidiano. Nulla di più e nulla di meno, tutti con le loro grandezze e grettezze.

lunedì 17 marzo 2014

Fagiolata... a modo mio

Questo piatto mi riporta alla "gioventù", non che sia vecchio, beninteso, ma semplicemente sono quasi 2 decenni che mi diletto a preparare, questo piatto, aggiungendo ogni volta qualcosa di nuovo, come i miei storici amici napoletani ben sanno. Nacque come una versione tutta mia dei fagioli alla messicana che, vuoi per ignoranza di gioventù (mai del tutto svanita), vuoi per l'impossibilità nel procurarsi chorizos, poblanos, jalapenos in salsa adobo etc. (come da ricetta rinvenuta in un libro che mi è molto caro) decisi di fare a modo mio con ingredienti nostrani. Ancora oggi, chi vuole questo piatto lo chiama "fagioli alla messicana". Per rispetto ad una signora ricetta li ribattezzo oggi, "Fagiolata a modo mio". La ricetta che segue è quella che si potrebbe definire come "ricetta base"; a seguire vi suggerirò le varie aggiunte che hanno un senso man mano che i commensali crescono. Consideratelo un piatto unico, mi raccomando!

venerdì 14 marzo 2014

Crostata alle fragole

Un cuore di crostata! Ah l'amour!

L'ultima volta che ho festeggiato San Valentino risale ai miei 18 anni. Non ho mai amato questo tipo di festeggiamenti, li trovo troppo commerciali ed inutili, l'amore verso una persona non lo si dimostra una volta all'anno e soprattutto non regalandogli qualcosa di rosso o cuoricioso.
Quest'anno ho voluto infrangere il mio volere, in occasione di un contest, al quale purtroppo non ho fatto in tempo a partecipare a causa degli acciacchi di stagione che mi hanno indebolita troppo e non mi hanno permesso di trascorrere il tempo a disposizione in cucina a pasticciare. 
Era tempo che avevo in mente di fare questa crostata, dopo aver visto una puntata di Accademia Montersino. Fino a quel momento ero convinta che per poter fare delle crostate dalle forme particolari, erano necessari degli stampi appositi, in realtà, il mitico Luca (scusate la confidenza, ma siccome lo guardo tutte le mattine, ritengo di aver allacciato una certa intimità con lui! :D) mi ha svelato un trucco semplicissimo, talmente semplice che la mia mente contorta non era riuscita ad arrivarci da sola: disegnare la forma voluta su un cartoncino rigido, appoggiarlo sulla pasta frolla stesa e ritagliare i contorni seguendo il modello, voilá tout court! E allora armiamoci di matita, cartoncino, forbici e diamoci da fare.
Inoltre, questa crostata è particolarmente goduriosa, perchè riunisce le ricette di due grandi pasticceri: Montersino per la frolla e Santin per la crema pasticcera.

The Versatile Blog Award

Siamo stati premiati!

Con grande onore e piacere abbiamo ricevuto il premio 
"The versatile blog award
da ben due blog: "Pistacchio e Mandarino" e "Mi Pequeno Rincon"!


Prima di tutto, teniamo a ringraziare chi ci ha incluso nei blog meritevoli di cotanto premio. Grazie, grazie grazie! Ora, riportiamo qui di seguito le regole da rispettare:

1- Mostrare il logo del premio ricevuto sul proprio blog
2- Ringraziare il o la Blogger che vi ha nominato
3- Scrivere 7 cose su di voi
4- Nominare altri 15 blog 
5- Mettere il link dei blog nominati e informarli del premio ricevuto

I primi due punti li abbiamo già fatti, ora si passa al terzo, scrivere 7 cose su di noi, e qui viene il bello, non è certo semplice, per Gigi e me basterebbero due sole parole: incontenibili pasticcioni! Però ci possiamo provare...

1. Ci chiamiamo Gigi e Manù, entrambi sposati. Non tra di noi, anche se per il web facciamo coppia fissa, gelosissimi l'uno dell'altro. 
2. Gigi vive in Italia, nel profondo sud. Manù vive in Marocco, nel profondissimo sud!
3. Abbiamo tante passioni in comune, ma la più evidente è l'amore per la cucina in ogni sua forma e sostanza ed è la ragione che ci ha fatti incontrare, spinti ad aprire un gruppo e un blog, dove raccogliamo tutti i nostri pasticci.
4. Siamo due incontenibili, adorabili e inarrestabili pasticcioni e di questo ne andiamo fieri!
5. Siamo entrambi ironici, mattacchioni. Ci prendiamo in giro in continuazione, raramente parliamo seriamente, a meno che le circostanze lo richiedano.
6. Noi amiamo definirci gemelli diversi, siamo in contatto telepatico, ci capiamo al volo e quello che prova uno, lo sente anche l'altro. Un esempio, se uno dei due è giù di morale, lo è anche l'altro, viviamo in simbiosi. E non ci siamo mai incontrati...
7. Siamo onesti, leali, schietti, diretti. Amiamo condividere quello che sappiamo e che impariamo, gratuitamente, non ci piace speculare su questo.

Ed ora dobbiamo nominare 15 blog e assegnargli il premio.

  1. La versione di Anna
  2. Giorgia Passione Cucina
  3. Il Gaio Mondo di Gaia
  4. Acquacotta e Fantasia
  5. Due Mamme in Cucina
  6. Le Ricette di Zia Anto
  7. I Gateaux di Gato
  8. L'Ingrediente Perduto
  9. La Mia Vita tra la Carne
  10. Cartoline dalla Mia Cucina
  11. Craft Marmelade
  12. I Sapori del Mediterraneo
  13. Sono Io, Sandra
  14. Cucina & Figli... Che Passione
  15. Il Castello di Pattipatti
Ce ne sarebbero tanti altri da aggiungere alla lista, ma le regole ci impongono di fermarci a 15. Sono 15 a caso, tra i neonati blog di amici e quelli (ormai di amici) che seguiamo da tempo ai quali auguriamo lunga vita e prosperità!

Buone ricette a tutti!!!

P.S.: Non dimenticate che anche questo mese raccogliamo ricette! Il tema é: La Tradizione Pasquale!
Cliccate sul banner per maggiori dettagli! ;)



lunedì 10 marzo 2014

Ravioli Cinesi: Guo Tie



La nostra "Corrispondente dall'Estero", Louise Lin, in occasione del Capodanno Cinese ha preparato questo splendido piatto di Ravioli Cinesi, i Guo Tie, conosciuti anche come Gyoza.

Ingredienti per 40 sfoglie per ravioli: 
2 tazze di farina 0
1/4 di cucchiaino di sale
1/2 tazza (o più) di acqua calda

Ingredienti per il ripieno per circa 40 ravioli: 
4 tazze di foglie di cavolo Napa tritate, o in alternativa di cavolo verza, ma solo la parte morbida e arricciata
1/2 cucchiaino di sale
250 g di carne di maiale macinata
1/2 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
2 spicchi di aglio finemente triturati
1 cucchiaio di cipollotto fresco tritato (la sola parte verde)
2 cucchiaini di pasta di miso rossa
1 cucchiaino di olio di sesamo
1 cucchiaino di peperoncino rosso frantumato
1/4 di cucchiaino di zucchero
40 sfoglie per ravioli

venerdì 7 marzo 2014

Panini per hamburger

Burger buns, direttamente dagli USA!

Per tutto il mese di gennaio di quest'anno, alle 19 ora marocchina (le 20 in Italia), c'era l'appuntamento fisso con la coppia di fratelli americani ormai famosa per le loro sfide. Avete già capito di chi sto parlando? Henry e Tom Herbert, The Fabulous Baker Brothers. Se quel momento era tanto piacevole e interessante per me, per mio marito era una vera e propria tortura. Lui diceva di non seguire il programma, ma a svelare la bugia c'era il suo stomaco, che ululava ogni volta che i fratelli Herbert dettagliavano le loro ricette con particolari succulenti. Purtroppo, per il momento, il programma non va più in onda su RealTime, però c'è il loro sito, dove si possono trovare svariate ricette.
Quella che propongo oggi è quella dei buns, i panini per hamburger, tanto amati da tutti, grandi e piccini. Avevo già provato altre ricette trovate in rete, alcune soddisfacenti, altre meno. La ricetta degli Herbert mi ha colpita per la semplicità, la velocità di esecuzione e soprattutto per un particolare ingrediente, lo strutto, che dona profumo e sofficità al panino.

giovedì 6 marzo 2014

Ricette Pasticcione - Febbraio 2014

Nella migliore tradizione della blogosfera è doveroso rendere omaggio ai partecipanti ad una raccolta dedicando loro un articolo. Considerato che, oltre ad essere partecipanti, sono anche amici, insieme al post che state leggendo e che elenca le loro meravigliose ricette, noi, Manù e Gigi, vogliamo omaggiarli anche con un piccolo divertissement: un ebook che raccoglie le loro preparazione, scaricabile gratuitamente, in linea con la filosofia degli Apprendisti Pasticcioni.






Approfittiamo inoltre di questa nostra iniziativa per segnalarvene un'altra, di ben altro tenore: Fabio Graziano ha avuto nel settembre scorso un incidente d'auto ed è tutt'oggi incosciente. Fabio, poliziotto napoletano, è oggi ricoverato in un centro medico di Innsbruck grazie alla solidarietà dimostrata da persone comuni di tutto il mondo. Noi non vi chiediamo null'altro che dedicare qualche minuto a leggere cosa è successo e come sia stato possibile per la famiglia di Fabio coltivare la speranza di vederlo di nuovo cosciente.
Tutte le informazioni sono state raccolte nella pagina "Fabio: tutto ha un senso". A scanso di equivoci dichiariamo che nulla, se non un senso di personale solidarietà, ci collega all'iniziativa e che proprio, ed esclusivamente, per tale senso ci sentiamo in dovere di promuoverla. 

Grazie di cuore.
Manù e Gigi