venerdì 8 novembre 2013

Il ciambellone di Santin

Perchè il suo è diverso!


All'inizio pensi che cucinare vuol dire mettere insieme degli ingredienti a casaccio, un pò di questo, un pò di quello, che non è necessario essere precisi con le dosi, ti affidi all'istinto, al caso, alla fortuna. Poi ti appassioni, inizi a leggere, a studiare, a informati, a capire che non tutto può essere lasciato al caso, che ogni gesto deve essere studiato, che ogni ingrediente deve essere pesato, scelto a seconda del risultato che vuoi ottenere. E allora ti trovi davanti ad una ricetta apparentemente semplice, vista e provata una marea di volte, quasi non hai voglia di riproporla, visto che non si tratta di una cosa stratosferica, di un dolce che lascerà i commensali a bocca aperta. Poi ti convinci, pensando che oggi non è il giorno giusto per rischiare, che vuoi andare sul sicuro e allora inizi, tiri fuori tutti gli ingredienti, li metti davanti a te, come soldatini in attesa di un tuo ordine, controlli il libro per essere sicura di aver preso tutto e ti lanci, dopo aver letto più volte consecutive la ricetta. Procedi seguendo l'ordine indicato dall'autore del libro, senza porti tante domande, tanto si tratta di una cosa semplice. Poi, però, ci pensi, rifletti e scopri che hai a che fare con un genio! Di cosa e di chi sto parlando? Di Maurizio Black Santin, naturalmente e del suo libro "pasticceria, le mie ricette di base" edito da Guido Tommasi Editore. È stato un investimento ben speso, che tratto come fosse una reliquia, che leggo e rileggo più volte al giorno, senza annoiarmi ed ogni volta scopro qualcosa di nuovo, che mi era sfuggiato durante la lettura precedente. Un pò di pazienza, ora vi spiego il perchè di tanto clamore...
La ricetta è quella del ciambellone (dopo averla sfornata, ho capito perchè ciambellone e non ciambella), facile vero? In effetti sì, ed è proprio la sua facilità ad essere straordinaria! 

Ingredienti:

300 gr di farina
250 gr di zucchero
4 uova
1 bicchiere di olio di semi
1/2 bicchiere di latte
7 gr di lievito chimico
5 gr di sale fino
aroma a piacere (scorza di limone o arancia, vaniglia) io ho aggiunto gocce di cioccolato

Procedimento:

Sbattere i tuorli con lo zucchero, il sale e l'aroma scelto (i semini di vaniglia o la scorza di agrume grattugiata finemente); montateli fino ad avere un composto soffice e spumoso (ho aggiunto poco albume in quanto era troppo denso). Aggiungete l'olio, il latte e mescolate. In ultimo unite la farina setacciata con il lievito aiutandovi con una spatola da pasticceria.
A parte montate gli albumi e incorporateli al composto precedentemente ottenuto.
Versate in uno stampo da ciambellone imburrato (del diametro di 28 cm) e cuocete in forno caldo a 180 gradi per 40-45 minuti. Controllate la cottura con uno stecchino e lasciate raffreddare su una gratella prima di sformare.

Avete capito dove sta la genialata? Prima si uniscono tutti gli ingredienti pesanti e per ultimi gli albumi montati a neve, per non smontarli ;)))))



Manù



Il ciambellone di Sara Careddu con farina tipo 2, nocciole e cioccolato

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